Miele & C.

Ogni Mieleria offre un programma di esperienze per comprendere come il miele e i prodotti dell’alveare raggiungono la tua tavola.
Di seguito qualche informazione fondamentale ti aiuterà a pregustare la tua esperienza in Mieleria.

Di nettare o di melata
Le api producono il miele partendo dal nettare dei fiori o dalla melata, una sostanza zuccherina prodotta dagli insetti che si nutrono di linfa delle piante.

La magia della trasformazione
Le goccioline di nettare o melata vengono asciugate e addizionate di enzimi con centinaia di passaggi da un’ape all’altra (trofallassi). Si compie così l’incredibile trasformazione in miele.

Ad ogni Fiore il suo miele
I mieli uniflorali provengono dal nettare di un solo tipo di fiore e hanno caratteristiche costanti. Servono però fioriture abbondanti di quell’unica specie botanica. Nascono così oltre 50 mieli uniflorali come quelli di acacia, agrumi, eucalipto, castagno e sulla.

Il miele da tanti fiori
Il miele millefiori nasce dalla raccolta di nettari diversi, da fiori presenti nella stessa zona e nella stessa stagione. Grazie alla varietà dei nettari raccolti, i millefiori sono spesso imprevedibili. Scoprirne colori, odori e sapori è una vera sorpresa.

Perché il miele è dolce
Il miele è un tesoro di energia: glucosio, fruttosio e altri zuccheri in grande quantità (80%), poca acqua (18%) e una piccolissima percentuale di altre sostanze che lo rendono un alimento speciale, unico e vivo: vitamine, enzimi, aminoacidi, sali minerali e polifenoli.

Come si conserva
Per godere a lungo delle sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali conserva il tuo miele al buio, al fresco, in un luogo pulito e protetto dall’umidità e da forti odori. Ma soprattutto tienilo a portata di mano!

E se solidifica?
Se noti che il tuo miele tende ad “indurirsi” niente paura, è una trasformazione naturale che viene definita cristallizzazione. Tutti i mieli sono estratti liquidi e col tempo possono cristallizzare, più o meno rapidamente.

Come lo scelgo?
Acquistare miele locale significa sostenere il lavoro di apicoltori e apicoltrici, contribuendo a difendere la biodiversità e la riproduzione di piante e fiori del tuo territorio. Leggi sull’etichetta l’origine del miele e le informazioni utili per una scelta consapevole.

Il nettare e la melata, trasformati in miele, sono stoccati dalle api nei favi.

Nell’apiario inizia la raccolta del miele, si prelevano i melari, portandoli in Mieleria.

Con la leva si estraggono i telai con i favi dal melario.

Le celle che contengono miele vengono aperte dalla cera (disopercolate) con pettini o coltelli.

L’estrazione del miele avviene tramite una centrifuga. Il miele estratto viene filtrato e decantato per eliminare residui.

Ed ora è il momento per essere invasettato.

La cera è prodotta dal corpo delle api grazie a ghiandole posizionate sotto l’addome. Le api diventano vere e proprie “costruttrici”, impastando scaglie di cera e creando con queste le celle e i favi del loro alveare.

Produzione
In apicoltura la cera si ottiene dagli opercoli quando si estrae il miele, o da residui nelle arnie, o da vecchi favi. Esistono diversi modi per recuperare la cera ma deve essere sempre sciolta e filtrata.

La conservazione
Non necessita di particolari attenzioni di conservazione.

Profumo e sapore
Un aroma tipico, delicato e confortante con un sapore lievemente balsamico.

È il nutrimento principale delle api regine che se ne nutrono per tutta la vita. La pappa reale è prodotta interamente dalle api ed è composta da acqua, carboidrati, proteine, lipidi e vitamine.

Produzione
Produrre pappa reale significa estrarla dalle celle in cui crescono le larve delle api regine, un processo delicato che ha costi elevati.
Ogni cella reale ospita infatti solo 0,30-0,45 mg di pappa reale.

Scelta e conservazione
La pappa reale è un alimento molto prezioso ed è importante sceglierla e conservarla correttamente. Prediligi una filiera corta e conservala come indicato sulla confezione.

Colore e sapore
Somiglia ad una gelatina viscosa, di colore biancastro e dal sapore acido.

Il polline è una fine polverina che racchiude il materiale genetico maschile di molte specie vegetali. Gli insetti impollinatori, tra cui l’ape mellifera, trasportano il polline fino ai pistilli delle piante, permettendo a molte specie vegetali di prosperare.

Produzione
Le api raccolgono il polline come nutrimento proteico, impastandolo con miele o nettare.
Con abili movimenti delle zampe compattano il polline in piccole pallottoline (curbiculette) trasportando un carico di polline fino al 20% del proprio peso!

Scelta e conservazione
Il polline rivela la varietà botanica del territorio e la sua salubrità. In commercio troviamo pollini uniflorali e multiflorali, congelati o deumidificati. Informati sull’area di raccolta e conservalo come indicato in etichetta.

Sapore e colore
I pollini possiedono una ricchezza cromatica tipica delle diverse origini botaniche. L’odore è erbaceo con un aroma quasi paglierino, con note più dolci per alcuni.

La resina prodotta da alcune parti vegetali come gemme e cortecce viene raccolta dalle api durante le ore più calde e usata nell’alveare come isolante e “igienizzante”.

Produzione
La propoli si raccoglie in reti posizionate all’interno dell’arnia. Le api ne chiudono le fessure usando la propoli. Togliendo la rete e mettendola al freddo, la propoli si stacca in scaglie pronte per essere utilizzate tal quali o in varie preparazioni.

La conservazione
La resina pura si conserva in vasi o contenitori chiusi, preferibilmente scuri.

Profumo e sapore
Ha un odore e un aroma aromatico resinoso e un sapore dolce, a volte leggermente amaro.